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1957 - Film "I Quattro del getto tonante"

Autore: Passarelli GIuseppe

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l'Aeronautica italiana inizia la sua ricostruzione. Sui campi d'aviazione i piloti delle nuove leve s'incontrano con gli anziani: in uno dei campi alcuni aviatori seguono un corso d'addestramento sui moderni apparecchi a reazione americani F 84 "Getto tonante". Al maggiore Montanari, che partecipa a questi voli, viene l'idea di costituire una pattuglia acrobatica, che possa concorrere con quelle delle altre nazioni. Sottopone l'idea a quattro dei suoi compagni di corso: il capitano Rosi, il tenente Zanchi, il maresciallo Alberti e il sergente maggiore Chiarelli, che l'accolgono con entusiasmo Per giorni e giorni, i cinque piloti si sottopongono ad un duro addestramento segreto. Tutto sembra procedere nel migliore dei modi, ma un incidente di volo capitato al maresciallo Alberti fa quasi scoprire il loro segreto. I cinque dovranno superare molti ostacoli e saranno le loro donne e madri a infondere loro il coraggio necessario per andare avanti.
Anche se siamo nel 1955, sembra di assistere a una pellicola di 10-15 anni prima: telefoni bianchi, sostanzialmente. Una trama che fa leva su buoni sentimenti ed eroismo, un intreccio che sembra più interessato a mettere in mostra acrobazie e aerei che esseri umani, dialoghi, situazioni, psicologie; I quattro del getto tonante è un film che nasce vecchio, ma soprattutto - sia pure per un'ingenuità di fondo - inoffensivo, capace di suscitare più sbadigli che entusiasmi. L'unico motivo per cui viene tuttora ricordato è quello citato attentamente dal Morandini: trattasi della primissima uscita sul grande schermo per la gloriosa IIF di Fulvio Lucisano, che rimarrà per oltre mezzo secolo una delle principale figure produttive del Belpaese. Per il resto non si può che segnalare la partecipazione di Leo Benvenuti e Piero De Bernardi in fase di sceneggiatura, anche se la coppia è ancora lontana dalla futura celebrità, che vanno ad accostare le proprie firme sul copione a quelle del regista e di Stefano Strucchi; il reparto interpreti sfoggia invece nomi del calibro di Massimo Girotti, Andrea Checchi, Antonio Cifariello, Dawn Addams, Tino Carraro, Elsa Vazzoler e del futuro regista Giulio Paradisi. Fernando Cerchio aveva già una quindicina d'anni (e altrettante pellicole) di carriera alle spalle; il suo cinema è molto di maniera, privo di personalità e forse l'opera qui non suggeriva un diverso atteggiamento. Belle le sequenze con acrobazie in volo. 3,5/10.


CRITICA
"Dedicato all'audacia e alle imprese dei piloti degli aerei a reazione, questo film si fa seguire con notevole interesse e pur ispirandosi evidentemente agli esempi molto numerosi giuntici d'oltre Oceano, ha una sua caratteristica fisionomia che ci rende abbastanza familiari i personaggi principali [...]. Lavoro più che dignitoso e di accurata fattura". (A. Albertazzi, "Intermezzo", 3, 15 febbraio 1957). "Alcune riprese di acrobazie aeree sono eccellenti. Discreta la regia; recitazione modesta, ma decorosa; buono il colore. In complesso il film, che vuol essere un'esaltazione dei nostri piloti, costituisce uno spettacolo discreto". ("Segnalazioni cinematografiche", vol. 41, 1957).
Le scene degli alloggiamenti e del campo di aviazione riguardano la Base aerea di Villafranca di Verona