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Ti presento Mozzecane
Ipotesi della derivazione del toponimo “Mozzecane”
Il nome del paese: “Mozzecane” secondo quanto sostenuto dalla leggenda sarebbe di origine romana, il nome deriverebbe da Mucius Canis unlegionario che sarebbe diventato il proprietario di un vasto tratto del territorio. Dai suoi discendenti “De Mucecanis” deriverebbe l’odierno “Mozzecane”. Secondo la storia documentata però il nome deriva da un certo Mucio Cane che nel 1202 aveva acquistato un fondo tra la strada mantovana e la stradella di San Zeno in Mozzo. Ma l’origine del nome, ritenuto ancora oggi un po’ strano da chi lo sente pronunciare potrebbe avere un’altra origine. Due le altre versioni: una dotta ed una popolare. La dotta sostiene che “Mozzecane” derivi da “Mezze Canne”. La canna era una unità di misura di lunghezza: il paese è proprio a metà strada tra Verona e Mantova, quindi mezze canne tra le due località. A sostegno potrebbe essere il nome odierno di San Zeno in Mozzo che in antico era San Zeno in Modio o San Zeno in Medio, forse proprio per indicare la posizione. La versione popolare invece, sostenuta da alcuni vecchi mozzecanesi fa derivare il nome da ‘Canne Mozze’. Una lapide nell’oratorio della parrocchiale del capoluogo riporta infatti il nome “Mozzecanne”. A sostegno portavano il racconto tramandato che nello scavare alcuni pozzi si erano trovati resti di canna palustre quindi “canne mozzate”. Nell’antichità la zona era paludosa.
La presenza umana risale fin dall’età del bronzo: si sono trovate tracce anche nel 1985 quando nelle campagne di Tormine furono trovati i resti di una capanna risalenti a questa età. La zona potrebbe essere stata stabilmente antropizzata forse per la vicinanza ad un’importante via di comunicazione: la via Postumia. Il capoluogo è sorto ai lati di un’altra più recente arteria la “Strada postale regia” ora 62 della Cisa.
Il Comune è formato da quattro paesi: Mozzecane Capoluogo, Tormine, San Zeno in Mozzo, Grezzano. Nel territorio del capoluogo sono state trovate tombe e monete romane, frammenti di mosaici soprattutto nelle campagne tra leferrovia e corte Capanne.
Tormine: il toponimo Terminus o Termini dovrebbe derivare dalla sua posizione di terra di confine tra il veronese ed il mantovano, tra il Veneto e la Lombadia. E’ comparsa la dicitura “Termini”, usata dalla gente fino al dopo guerra avanzato per indicare la terra di confine. Nel capoluogo il confine col mantovano era indicato dalla gente come “I termini”. Ma c’è anche un’altra tesi sostenuta dagli anziani, ora sparita con loro, che fa derivare il toponimo dalla presenza di sei torri magazzino di mine “Torri Mine” quindi. L’unica rimasta sarebbe quella che attualmente è il campanile della parrocchiale. Della parrocchia di Tormine fa parte anche un insediamento posto anche questo al confine tra Veneto e Lombardia denominato Quistello. Il piccolo paese si sviluppa lungo la strada la cui mezzeria segna il confine.
San Zeno in Mozzo, ne abbiamo parlato sopra, sarebbe stata intitolata al Santo Vescovo di Verona secondo un’abitudine di dedicare al vescovo i paesi al confine della diocesi. Una leggenda racconta che il Vescovo Moro si sia fermato a bere al pozzo che ancora è identificabile nella pietra che indica la presenza di un pozzo lungo la mura davanti a villa Miniscalchi.
Grezzano: posta ad est del capoluogo. Il suo nome viene fatto derivare dal latino “Graecius” o da “Gregge” La seconda ipotesi sembra essere la più attendibile proprio perché l’antico insediamento era costituito da capanne abitate pastori.
Vetusto Caliari