Ti presento Povegliano

Povegliano Veronese si adagia sulla linea delle risorgive, sin dalla preistoria.
La complessa opera di bonifica delle risorgive e del suolo iniziarono nel XV° secolo, grazie alle famiglie nobili che diedero il nome ad alcune fosse scavate nel territorio. L'acqua è stata da sempre un elemento fondamentale, tanto da inserire il simbolo della libellula sullo stemma comunale attualmente in uso. 
Alcuni dei corsi d'acqua di risorgiva che nascono a Povegliano sono il fiume TARTARO, la fossa CALFURA e la GIONA. I nomi dei corsi d'acqua minori si sono tramandati oralmente. Il paese inoltre è ritenuto dagli studiosi un importante luogo di ritrovamenti preistorici ed i numerosi reperti archeologici indicano una continuità di vita a partire dall'età del bronzo (1800 a.C.-900 a.C.). Una necropoli preromana della media età del bronzo venne scoperta in località Gambaloni e nel 1880 furono riportate alla luce sepolture della tarda era del ferro nei campi della Bora e dell’Ortaia. Scavi più recenti hanno fatto emergere importanti ritrovamenti della media età del Bronzo in località Muraiola e un grande numero di tombe celtiche, romane e longobarde presso l’Ortaia. 
Il cavallo con i due levrieri è stato ritrovato nel 1986 in una necropoli longobarda del VII° secolo d.C. Questo e molti altri reperti archeologici sono esposti presso villa Balladoro, che contiene anche una Biblioteca e un archivio storici. Presenti svariati testi, che riguardano beni immobili e attività commerciali, raccolte di dialetti e indici, processi e libri sulla storia e sui viaggi. Il museo, nell’ala opposta della villa, ospita reperti di epoca romana, celtica e longobarda. La villa stessa è un esempio della grandezza dei nobili proprietari terrieri e così ne è il grande parco annesso; 
degno di nota anche il vicino Santuario della Madonna dell'Uva Secca, nel quale si trova l'affresco della Dormizione della Beata Vergine Maria, opera attribuita alla scuola veronese del Trecento. Per quanto riguarda l’ambito economico, fino agli anni '40 si coltivavano soprattutto frumento, granoturco e foraggi. A partire dal '700 la vite ed il gelso divennero un caratteristico delle nostre campagne: le foglie dei morari alimentavano i bachi da seta, allevati in grande quantità. Infine, la sensibilità nei confronti dell'ambiente si è concretizzata in varie iniziative fra le quali la creazione dell'oasi naturalistica della Bora. Il comune di Povegliano Veronese è gemellato con il paese tedesco di Ockenheim.

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Beatrice Castioni