Barone “el segretario”, lo storico ed il fante
Nazario Barone, classe 1949 nasce e cresce in Apricena di Foggia. E’ il quarto figlio del “cavatore di pietre” Michele e di Maria Angela Milone che prima di lui avevano avuto Nunzio Antonio, Lucia e Concetta. Nazario nonostante a soli 12 anni sia rimasto orfano di padre e sia così costretto con piccoli lavori a contribuire al bilancio famigliare, completa regolarmente gli studi sino alla maturità. Chiamato alle armi assolve gli obblighi di leva dapprima come ACS (Allievo Comandante di Squadra) e poi da Sergente in quel di Spoleto. Dopo il congedo vince un concorso per il posto da impiegato nella Pubblica Istruzione in una sede del Nord che per lui è un’ Istituto Superiore in Verona. Nel ’75 avviene il fatto destinato a cambiargli la vita. Su insistenza di una sua collega accetta di fare con lei uno scambio di sede. Per lei, di Verona, valeva molto, per lui un posto vale l’atro ed è così che, più per la sua grande generosità che per altro, che si ritrova assegnato alle scuole Medie di Villafranca. Di carattere solare Nazario ben presto si ambienta nella nuova comunità e trova in Villafranca la sua seconda patria anche perché conosciuto la collega Teresa Silvestri, l’amore della sua vita, nel ’77 la sposa e dalla loro unione nel ’79 nasce Michele. Nazario nel ’80 vince un concorso per Segretario e la sua prima destinazione nel nuovo incarico sono le scuole elementari (oggi scuola primaria) Dante Alighieri di Via Prina dirette dal dott. Franciosi. Lì vi rimane diversi anni fino a quando poi viene trasferito nella sede di Corso Vittorio Emanuele dove conclude la sua carriera lavorativa. E fin qui il Nazario impiegato modello dedito al lavoro, le sue assenze dal lavoro si sono potute contare sulle dita di una mano. Ma in famiglia “vi è stato”, ahimè, anche il marito esemplare, mai una sola parola od un gesto fuori posto e l’affettuoso e presente padre di famiglia, era lui che tutti i giorni lavoro portava il figlio a scuola dapprima al nido e poi alle elementari. Anche nel sociale Nazario ha dato il suo contributo, tra l’altro ha ricoperto dapprima l’incarico di Consigliere nel comitato di gestione dell’asilo nido comunale e poi, per alcuni anni, anche quello di Presidente. Ma la figura nella quale Nazario è stato più conosciuto è quella dello storico appassionato Ricordo che una volta gli ho chiesto e lui mi ha risposto . Probabilmente gli è nata sui banchi di scuola ma credo che gli sia “esplosa” proprio quando è arrivato a Villafranca che del Risorgimento è fulcro e pietra miliare. Appassionato sino ai limiti dell’ossessione di stampe storiche, libri e reperti a tema non c’è banco di mercatino dell’antiquariato in cui Nazario non abbia rovistato e comperato qualcosa per la sua grande collezione privata. Per diverso tempo è stato iscritto attivo dell’associazione dei “Garibaldini d’Italia” ed, in divisa d’epoca originale, ha partecipato come figurante, a numerose rievocazioni storiche. Iscritto all’Associazione Nazionale del Fante sin dai tempi del maestro “Fumo” (Angelo Negrini) non solo non ha mai fatto mancare la sua presenza a raduni e manifestazioni ma ha artecipato attivamente alla vita della sezione. Non c’è idea od evento da realizzare che lo avesse scoraggiato. Positivo e propositivo trovava sempre il modo per trasmettere il suo Ma è il Nazario studioso che più merita ammirazione e plauso. Autodidatta ha trascorso ore e ore sui suoi libri. Approfondito fatti storici confrontando più fonti per capire e riportare situazioni, cause ed effetti che talvolta non coincidevano con la “storia ufficiale” che come gli piaceva dire . Riconosciuto grande esperto di storia del Periodo Risorgimentale ma anche della Prima Guerra Mondiale faceva spesso sovente le ore piccole per rispondere, ”gratis caritatis”, a consulenze e quesiti che gli erano posti sul suo “Blog” da studenti o altri appassionati della materia. Ha collaborato con gli altri valenti e bravi storici villafranchesi, Giuseppe Fagagnini, Paolo Salaorni e Graziano Tavan, alla realizzazione di alcune edizioni degli Studi Villafranchesi e precisamente i numeri 3, 4, 6 e 18 mentre l’ultima, la numero 19 (dal titolo “I Caduti di Villafranca nelle Grande Guerra”), la realizza da solo. Vi riporto un passaggio tratto dal suo lavoro, sulla numero 3, nella parte in cui parla delle stampe antiche . Ed oltre agli scritti, innumerevoli sono le sue opere ed allestimenti, citarli tutti è impossibile ma non posso non ricordare il suo contributo essenziale per la realizzazione del “Museo del Risorgimento” dapprima a Palazzo Bottagisio, poi nella Chiesetta del Castello ed ancora di nuovo a palazzo Bottagisio. Caro Nazario, pur d’adozione, sei stato villafranchese di fatto e di diritto, anche se non ha mai reciso del tutto i legami con la tua terra natale, alla quale ti ha sempre legato l’amore e la devozione per la mamma, (vissuta sino alla soglia dei cento anni) e l’affetto e l’intesa con i fratelli. Ti assicuro che non ti scorderò e non ti scorderemo, certo ci rimangono le tue opere, i tuoi scritti, queste poche righe ma soprattutto il tuo immancabile sereno e rassicurante sorriso, ciao.
Rico Bresaola.
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