Arte e Cultura

Filippi Ezio (1932-2022)

Filippi Ezio nato a Isola della Scala  il 25 ottobre 1932, residente a Villafranca di Verona, via Collodi 33. Laureato in materie letterarie (Facoltà di Magistero all’Università di Padova) con tesi in geografia, ha insegnato lettere alla scuola media e alle superiori, quindi è passato ad insegnare geografia alle superiori. E’ stato preside incaricato per due anni. L’amore per la geografia l’ha portato  ad effettuare studi e ricerche  in questa disciplina, che ora, giugno 2021,  ammontano a 182 pubblicazioni. La stessa passione l’ha portato a  vincere negli anni 1982, 1985, 1989, e 1992 il “premio Carmelo Colamonico per la geografia”, al quale si partecipava inviando tre copie degli scritti scientifici di geografia che si erano pubblicati negli ultimi cinque anni.
Lo stesso amore della geografia l’ha portato a diventare, prima socio, poi membro effettivo, quindi ”aetatis causa” membro emerito dell’Accademia di Agricoltura Scienze e lettere di Verona. In tanti anni di studi e ricerche, Filippi si è dedicato a molti aspetti della geografia e qualche volta anche della storia.  Ha iniziato nel 1961 con un articolo sull’industria veronese del marmo per passare ad un libretto sull’artigianato veronese, allora tanto fiorente,  che produceva mobili imitando i modelli del secolo passato.  Quindi ha ripreso le ricerche sull’industria italiana dei marmi,  dei graniti e delle pietra da taglio, tra le quali la pietra di Prun e il travertino. A  Questo settore dell’attività umana egli ha dedicato decine di ricerche in quasi tutta Italia.
Un altro settore della geografia da lui coltivato riguarda le acque superficiali formino esse corsi d’acqua naturali quali il Mincio e il Tartaro o corsi d’acqua come la Fossa Giona o la Bra. Il corso d’acqua è visto nel suo ambiante naturale, nelle condizioni idrauliche precedenti e sull’uso delle acque attraverso i templi. E’ ben noto l’abbandono dell’uso delle acque dei fiumi e fossi  per macinare i cereali e per pilare il riso.
Un certo interesse Filippi l’ha dedicato alla storia della geografia del veneto e interesse tanto maggiore l’ha dedicato allo studio della cartografia storica. La cartografia è una scienza affine alla geografia ed è preziosa per conoscere le condizioni di territori nel passato e nel presente, per fare gli opportuni confronti. Per capire le cause e gli effetti si pensi all’alta pianura veronese 150 anni fa: poco popolata, coperta di gelsi per coltivare i bachi da seta, intorno agli anni 1880.1890 si comincia ad irrigarla con acque dell’Adige, il paesaggio si popola, cambia aspetto ed economia. Accanto alle ricerche geografiche vi sono quelle bibliografiche, sempre più numerose sempre più necessarie. Filippi ha dedicato a questo settore un certo numero di lavori, tra questi  primeggiano le ricerche su Villafranca di Verona e su Rovereto.
Filippi si è interessato anche dell’opera di studiosi famosi quali Angelo Messedaglia e Carlo Cipolla. Il primo ha dedicato un certo interesse anche ad aspetti della geografia; Il secondo ha contribuito attivamente al “Saggio di cartografia della Regione Veneto” questi loro lavori, afferenti alla geografia, son stati valutati e messi in luce da Filippi.
Per ultimo, in ordine di tempo, Filippi si è interessato, con una ventina di articoli, alle esperienze e alle esplorazioni in Africa dei sette preti che don Nicola Mazza aveva spedito in quel continente verso la metà dell’ottocento per cercare un luogo e un popolo adatti ad aprirvi una missione cattolica  secondo il suo progetto. Fra i sette preti primeggiavano don Giovanni Beltrame e don Daniele Comboni, ora santo.

Ezio Filippi
 

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